Uno dei maggior usi medici della cannabis nel 19º secolo è stato il trattamento dei crampi mestruali e la riduzione del dolore legato al parto.
Il medico J.R. Reynolds era solito prescrivere cannabis alla regina Vittoria per questo motivo “quando somministrato con cura e con attenzione, la cannabis è una delle migliori medicine che possediamo” scrisse nel 1890.
Ma la crescente diffusione della siringa alcuni anni più tardi, che rendeva possibile alle medicine dissolversi rapidamente nel flusso sanguigno, determinò la fine della popolarità della cannabis medicinale in Europa.
Non c’è niente che faccia menzione della cannabis nella letteratura medica del 20º secolo. È possibile che abbiamo una tale paura che un neonato assorba droghe attraverso il corpo della madre che abbia impedito ogni ricerca su questo soggetto. Tuttavia studi effettuati su popolazioni che usano la cannabis socialmente, Costa Rica e Jamaica, hanno determinato che non esiste alcun effetto su neonati.
Nonostante la controversia, molte donne hanno fatto esperimenti con la cannabis, e hanno notato come possa efficacemente controllare il dolore mestruale, rendendolo più sopportabile, di più corta durata e dando sollievo della nausea.
Fatto #1: La cannabis può essere un analgesico molto potente
Oggi donne di tutto il mondo continuano a usare la cannabis per alleviare I dolori mestruali, molte donne sperimentano un grande sollievo tuttavia non ci sono stati ancora studi formali per riconoscerne l’efficacia, quindi i processi biologici alla base di questi effetti non sono ancora stati definiti.
Comunque é riconosciuto che il THC può agire da analgesico potente. Inoltre sia il THC che il CBD hanno proprietà antinfiammatorie che possono contribuire alla riduzione della sensazione generale di malessere.
Per il 10% delle donne che soffrono di dismenorrea debilitante, cioè di sintomi così dolorosi che impediscono il normale svolgimento delle attività quotidiane, fumare cannabis può essere un’alternativa naturale e molte volte più efficace rispetto a una normale prescrizione medica.
“Mi hanno prescritto 500 mg di naproxen per i crampi ma ho scoperto che l’erba era molto più efficace” dice Alexandra*, 25 anni. “fumo ogni volta che mi vengono le mie cose, mi aiuta tantissimo contro i dolori mestruali e contro il mal di testa che mi vengono ogni volta da quando ho smesso di prendere la pillola.”
Fatto #2: La cannabis può accorciare la durata delle mestruazioni
Di nuovo, l’evidenza che il THC sia alla base di un accorciamento del ciclo mestruale é diffusa. Uno studio del 1986 sull’effetto del THC sull’ormone luteinizzante aveva provato che il ciclo mestruale aveva durata ridotta nelle donne a cui era stata somministrata cannabis rispetto alle donne a cui era stato somministrato un placebo.
Sicuramente sono necessarie ulteriori ricerche prima che si possa affermare con certezza il se e come la durata del ciclo mestruale sia condizionata dall’assunzione di cannabis negli umani. Così come l’effetto blocco-ovulazione della cannabis ma in questo caso può essere che la tolleranza cresca così rapidamente da impedire ogni possibile effetto pratico.
Elemento molto interessante è che studi più vecchi su primati non umani indicano che la cannabis possa alterare la durata del ciclo ma non necessariamente accorciarlo. Uno studio del 1980 sulle scimmie Rhesus ha dimostrato come il THC abbia aumentato in modo significativo la durata del loro ciclo: una delle scimmie ebbe un ciclo della durata di 145 giorni comparato con gli usuali 30. Aspettiamo fiduciosi l’esito delle ricerche.