Finalmente, dopo oltre un anno di sperimentazione, nell’agosto prossimo arriverà nelle farmacie italiane la prima produzione italiana di cannabis medicinale. Mentre gli italiani saranno sulla via del ritorno dalle loro meritatissime ferie, l’Istituto Chimico Farmaceutico di Firenze rilascerà circa 2400 barattoli di cannabis terapeutica, che saranno distribuiti alle farmacie di tutto il paese.
Questa sarà la prima trance di marijuana made in Italy, coltivata a partire da 120 tale arrivate dal centro di ricerca CREA di Rovigo. L’Istituto Chimico Farmaceutico di Firenze attualmente dispone di due serre industriali 25 m² l’una, attive a ciclo continuo. Il direttore dello stabilimento, il colonnello Antonio Medica, é convinto che sia possibile produrre fino a 100 chili di prodotto l’anno utilizzando le talee prodotte da queste serre.
Fino ad adesso fino ad adesso tutta la marijuana italiana consumata in Italia, era importato all’Olanda a carissimo prezzo (quasi € 20 al grammo). Esistono quattro diversi varietà di cannabis olandesi, ma sono due quelle più largamente utilizzate, per cui, della produzione italiana, circa 50 chili saranno simili al Bediol e 50 chili saranno simili al Bedrocan.
Fin dal 2013 é possibile in Italia per qualsiasi medico prescrivere la cannabis. In pratica lo fanno in pochi, perché si tratta di una prescrizione off label, in cui mancano cioè indicazioni scientifiche su dosaggi e tempi di somministrazione
La marijuana terapeutica é ormai utilizzata in tutto il mondo per un amplissimo ventaglio di applicazioni che vanno dal sollievo al dolore, sia temporaneo che cronico, alla stimolazione del sonno, all’aumento dell’appetito nei malati di cancro e Hiv, al ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia come nausea e vomito; nel trattamento sintomatico della sclerosi multipla, della sclerosi a placche, SLA e altre malattie degenerative del sistema nervoso, nella prevenzione del glaucoma, nella regolazione dei disturbi mestruali; molte ricerche indicano che possa addirittura sconfiggere molti tipi di tumore.
Si tratta quindi di un passaggio fondamentale per l’Italia, e già molti si augurano che dopo questa fase iniziale sotto il controllo dell’Istituto Chimico Farmaceutico Militare, si possa passare ad una produzione più estesa in mano a privati che ne posseggono i requisiti, ed in questo modo arrivare ad un deciso abbassamento del prezzo. In questa fase infatti già al livello di rimborso spese di produzione, la marijuana costa quasi € 6 al grammo, a cui vanno aggiunte le spese di distribuzione. Questi costi potranno essere sicuramente abbattuti a beneficio dei pazienti del Sistema sanitario nazionale.
Oltre che suo costi sarà necessario formare i medici, cosicché prescrivere cannabis quando appropriato e conveniente diventi la norma, e non qualcosa di sperimentale, off limit o riservato solo ai clienti di medici illuminati.